I PRIMI DUE ANNI DELL'ISTITUTO

 


Venerdì santo, 4 aprile 1958.



Il Primo Maestro mi telefonò di recarmi da lui. Meravigliata per l'insolita chiamata, scesi rapidamente la gradinata del santuario Regina Apostolorum per risalire quella della casa generalizia del Soc. S. Paolo, che portava al suo studio.
- Hai sentito qualche mia istruzione degli ultimi tempi? - mi domandò con un sorriso appena abbozzato.

- Sì - gli risposi.

- Ebbene, ora dovrai occuparti di ciò che ho presentato in quelle istruzioni. Ho incaricato anche   altre due Suore: una Pia Discepola e una Pastorella. Lì per lì rimasi interdetta; poi farfugliai qualche parola, qualche difficoltà, frutto di un'immediata ribellione che non osavo esternare, come poi feci nei giorni successivi, quando avevo ormai quasi capito, la portata di ciò che mi si chiedeva.

Le istruzioni a cui il Primo Maestro si riferiva riguardavano la presentazione degli Istituti Secolari alle Figlie di S. Paolo, e la sua volontà di dar vita a due di essi: l'Istituto Maria SS. Annunziata, per le signorine e l'Istituto S. Gabriele Arcangelo, per i giovani. L'Istituto Gesù Sacerdote venne in un secondo momento. Tra marzo e luglio 1958, solo nella nostra casa di Roma, fece 7 prediche ai vari gruppi di Suore, che vi convenivano per esercizi e vari convegni d'apostolato a carattere nazionale. In archivio abbiamo le registrazioni, che pubblicheremo appena sarà possibile.
Poiché da aprile in poi diceva sempre di rivolgersi a me per ulteriori delucidazioni, fui costretta a studiare il libro di Escudero: « Istituti Secolari », che lui mi diede affidandomi l'incarico. Forse per assicurarsi che lo studiassi realmente, di tanto in tanto mi telefonava, e, dopo il suo caratteristico: Come va?, s'informava a che punto ero arrivata.
Spesso mi convocava anche per esaminare insieme qualche caso particolare, o per farmi rispondere a lettere di persone che chiedevano informazioni circa l'Istituto, di cui avevano avuto notizia dai vari periodici paolini. Non capendo ancora bene il mio ruolo, fu in uno di questi incontri che gli domandai:

- Ma qual è il mio compito in questa faccenda? Mi rispose:
- Devi fare tutto come se fosse cosa interamente tua.

La mia reazione non fu davvero incoraggiante, ma il Primo Maestro non vi badò.
Oltre questi incontri personali, avremmo dovuto fare con lui un'adunanza ogni mese, a cui avrebbero dovuto intervenire anche la Pia Discepola, la Pastorella e il Sacerdote incaricato dell'Istituto S. Gabriele. In effetti si fece soltanto due volte, e senza la partecipazione della Pastorella, che rimase sempre al di fuori di tutto.
L'intenzione iniziale era che ogni ramo femminile della Famiglia Paolina curasse un gruppo di Annunziatine, forse quelle che si sarebbero dedicate di preferenza ai loro apostolati specifici. In realtà mi pare che solo la Pia Discepola si dedicasse all'Istituto per poco più di un anno, e senza esiti concreti.
Poiché fui esonerata da tutti gli incarichi che avevo nella mia Congregazione, per non rimanere quasi inoperosa, poiché all'inizio il lavoro era poco, incominciai a viaggiare a scopo vocazionale. Il primo viaggio lo feci a Massa. A Massa, negli anni 1958-59, seguirono tante altre città, tra cui ricordo: Reggio Emilia, Piacenza, Modena, Bologna, Lodi, Cremona, Bergamo, Como, Sondrio, Rovigo, Trento, La Spezia, Arezzo, Sassari, Nuoro, Messina, Caltanissetta; Napoli, Livorno, eccetera.
Le Figlie di S. Paolo, spronate sia dal Primo Maestro; sia dalla Prima Maestra che aveva mandato una circolare a tutte le nostre case d'Italia e dell'estero, mi trasmettevano indirizzi. Io li raggruppavo per zone, poi andavo a visitare le persone, non trascurando di far conoscere l'Istituto ai Sacerdoti in cura d'anime, che nelle varie città mi segnalavano le mie Suore.
Il Primo Maestro, con vivo interesse e con tanta pazienza verso di me; sempre un pò ricalcitrante, dopo ogni viaggio me ne chiedeva la relazione, approvando dov'era necessario e correggendo ciò che di meno conforme al suo pensiero riportavo dai vari contatti. In uno di questi colloqui mi parlò con tanta profondità e lungimiranza del fine, dello sviluppo dell'Istituto, della vastità di apostolati, dell'immenso bene destinato a operare, che io gli dissi: - Quando si parla con lei, bisognerebbe avere sempre il registratore in mano.
Ricordo ancora un altro particolare. Al ritorno da un viaggio in Sicilia, lui si trovava in clinica per un intervento agli occhi. Espresse il desiderio di parlarmi e mi ci recai con la Prima Maestra. Lo trovai bendato e sofferente, ma ciò non gli impedì di interessarsi minutamente degli incontri avuti. Fu quella volta che gli riferii di aver conosciuto a Delia un gruppetto animato da buona volontà. Uscendo dalla camera, la Prima Maestra che mi attendeva fuori, mi domandò: - Sei rimasta contenta?

- Sì - le risposi - ma quanto m'ha fatto pena con quelle bende!

E lei: - A me ha detto che ha gli occhi bendati, ma il suo cervello è come un vulcano.

Varie signorine, pur essendo molto buone, spesso non aderivano al nascente Istituto. A distanza di tempo ho capito che erano (già impegnate in altri Istituti Secolari. Ma non sempre si lavorava a vuoto. Tanto è vero che can la collaborazione di tutti i rami della Famiglia Paolina si riuscì a organizzare tre piccoli corsi di esercizi spirituali.
Il primo corso si tenne presso la Società S. Paolo di Balsamo (Milano), dall'11 al 15 agosto 1958. Con 2 ammissioni in postulato e 10 in noviziato, quel 15 agosto 1958 segna la data di nascita dell'Istituto Maria SS. Annunziata.
Da notare che questo primo corso fu preceduto da una giornata di ritiro presso le Pie Discepole di Cinisello (Milano). Era il 20 luglio 1958. Il Primo Maestro presentò l'Istituto a un gruppo di signorine fino allora dirette dal sacerdote paolino D. Stella, ora defunto. Ne abbiamo già pubblicata la relazione nella circolare di luglio-agosto 1972. La maggior parte di esse aderì in quei primi mesi di vita dell'Istituto. Senza rendermi conto della preziosità del lavoro per il futuro, iniziai allora quel lavoro di registrazione delle prediche del Primo Maestro alle Annunziatine, che si protrasse ininterrottamente fino all'ultima volta che parlò ad esse, e che ora costituiscono una ricchezza di indiscusso e insostituibile valore. Vi stiamo
lavorando a ritmo piuttosto intenso per poterle stampare in volume. Sono 83 discorsi.Il secondo corso di esercizi si tenne dal 25 al 29 settembre 1958, presso le Figlie di S. Paolo di Grottaferrata (Roma). Si conclusero con 3 ammissioni in postulato e 6 in noviziato.
A questo punto - novembre 1958  s'inserisce la stampa della prima circolare mensile, col titolo: « SS. Annunziata ». Il Primo Maestro volle che ne studiassi la strutturazione e cercassi i collaboratori. Non ne trovai tanti, ma per quel tempo di poche esigenze erano sufficienti. Oltre il suo apporto, vi era quello di un Sacerdote paolino, che pubblicava articoli di spiritualità, quello di una Figlia di S. Paolo, con ar­ticoli di formazione apostolica, e il mio con brevi studi sulla dottrina degli Istituti Secolari.
Intanto a Torino si stava ultimando la nuova sede della SAIE. Erano già pronti e funzionanti gli uffici; ma poiché il Primo Maestro intendeva tenervi il terzo corso di esercizi spirituali, dal 6 al 10 dicembre 1958, sollecitò l'arredamento della cappella, della sala per conferenze, della cucina e camera da pranzo e di un numero sufficiente di camere da letto.
Essendovi stati malintesi circa il numero delle partecipanti a tale corso, all'ultimo momento se ne temette il fallimento. Per questo fui mandata a Torino con qualche giorno di anticipo col preciso compito di cercare signorine. Andai confidando nell'obbedienza, ma anche con un po' di disappunto, perché mi era stato detto che lì tutto sarebbe stato più facile e più organizzato. Più che persone, trovai pentole e vasellame vario da sistemare in cucina, provviste alimentari da fare, e varie altre cose di ordine pratico, di cui me ne intendevo ben poco.
Arrivò poi il Primo Maestro e il 6 dicembre pomeriggio s'iniziarono gli esercizi con 8 signorine, a cui, per allargare il frutto, si fecero partecipare le impiegate della SAIE, per le sole prediche.
 In compenso le 8 partecipanti aderirono tutte all'Istituto: 3 come postulanti e 5 come novizie.
Altre ammissioni vi furono indipendentemente dagli esercizi, in occasione di feste della Madonna.
Sicché alla fine dell'anno le postulanti erano complessivamente 14 e le novizie 22. Anche se la scelta era stata... affrettata, come poi si riscontrò nella perseveranza. Così si concluse il 1958 nel ringraziamento a Dio che ci aveva concesso la gioia di dare ufficialmente inizio all'Istituto Maria SS. Annunziata. Il 1959 fu un anno più fecondo ancora. Mentre il Primo Maestro curava personalmente la formazione delle postulanti e delle novizie, in modo particolare con la corrispondenza, io continuavo nell'impegno di far uscire la circolare nelle due edizioni: « Maria SS. Annunziata » e « S. Gabriele », e nello stesso tempo viaggiavo per mantenere i contatti con chi faceva già parte dell'Istituto e per ampliarne la conoscenza, in previsione dei corsi di esercizi da tenere nell'anno.
Si arrivò, così; ad agosto, mese in cui subentrò D. Amorth come Assistente dell'Istituto. Con lui alla guida, il lavoro assunse un ritmo più celere e più qualificato, sicché i corsi di esercizi del 1959 furono quattro. Il primo si tenne presso la Casa Divin Maestro di Ariccia (Roma), dall'1 al 5 agosto; il secondo presso la Società S. Paolo di Balsamo (Milano), dal 9 al 13 agosto; il terzo a Torino presso la SAIE, dal 15 al 19 agosto e il quarto ancora ad Ariccía, dal 27 dicembre 1959 al 2 gennaio 1960.

Vi furono complessivamente 37 ammissioni in postulato e 29 in noviziato.
Con D. Amorth, reduce da una bella esperienza di cinque anni di ritiri orientativi per le vocazioni delle Figlie di S. Paolo e delle Pie Discepole, si iniziarono i ritiri nostri, che poi si portarono avanti a pieno ritmo per vari anni. S'invitavano signorine dai 15 ai 30 anni, età della G. F. Furono questi ritiri che fornirono numerosi e scelti elementi per i vari corsi di esercizi successivi.
Non va dimenticata, in questi primi due anni, l'intenzione del Primo Maestro di formare a Torino, presso la SAIE, un gruppo di Annunziatine in vita comune, le quali, oltre a essere inserite nell'editrice paolina stessa in qualità di impiegate, avrebbero dovuto essere preposte al governo dell'Istituto.
Al principio vi fu una timida rispondenza, ma col trascorrere degli anni, il gruppetto perse l'iniziale timidezza, tanto da raggiungere il numero di tredici. Ri­cevettero cure particolarissime, non solo dal Primo Maestro, ma anche da altri Sacerdoti paolini. Purtroppo, però, questo desiderio vivo del Fondatore subì varie frustrazioni, al punto che, ancora lui vivente, il gruppo venne sciolto.
Non voglio terminare questi semplici ricordi senza sottolineare la gioia del Primo Maestro, il suo compiacimento e quell'umile riconoscenza a Dio e anche a noi che lavoravamo, nel costatare gli esiti sempre più fruttuosi dei primi anni.
Durante un corso di esercizi ad Ariccia, particolarmente laborioso per l'elevato numero delle partecipanti, mi disse:

- Che belle anime il Signore ci ha mandato! Risposi:
- Sì, sì: ma quanto lavoro e quanta stanchezza! E lui, ben più soprannaturale di me:
- Se si corrisponderà alla grazia di Dio, il lavoro aumenterà ancora.

Sia impegno di tutte raccogliere questa sua persuasione, per il nostro bene individuale e per l'incremento dell'Istituto, che ha un suo ruolo specifico nella Chiesa santa di Dio.


SR. FELICINA

Circolare giugno 1975