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Tarcisio Righettini
ISTITUTI AGGREGATI
Aspetti teologico, giuridico carismatico Edizioni I.M.S. A.
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ISTITUTI AGGREGATI
PRESENTAZIONE
La Relazione che viene rimessa nelle vostre mani è stata preparata dal confratello don Tarcisio Righettini, Delegato per le Annunziatine in Italia, e letta al 7° Convegno dei Governi Generali della Famiglia Paolina, che aveva come tema: « Laici e Famiglia Paolina ». Sac. Stefano Lamera |
Maestro di sapienza e padre nella fede, tu dividi con Cristo, agnello del riscatto, la croce e la vittoria nel regno dei beati. Tu illumini ai credenti il mistero profondo del verbo fatto uomo per la nostra salvezza. Dalla città dei santi, dove regni glorioso, guidaci e proteggici. |
LA FONDAZIONE
INTRODUZIONE « In una agendina tascabile che gli serviva da taccuino intimo, don Alberione annotò quest'appunto non datato, ma risalente ai primi mesi del 1958: " A Maria - M(adre) M(aestra) R(egina) (pag.11) |
vostra parola, o Gesù:" Tutto ciò che chiederete vi sarà dato ". Tutto offro in penitenza dei miei molti peccati. Che siate amata, o Maria! Che siate conosciuta, o Maria, che siate pregata, o Maria, che siate predicata, o Maria. Che per voi tutti seguano Gesù, Via e Verità e Vita " »1. Pochi mesi dopo egli dava inizio ai tre Istituti Aggregati, attuando così quel disegno divino o che lo Spirito gli aveva suggerito nel cuore. Ed è di questi tre Istituti che ci occuperemo principalmente, mentre all'Istituto « Santa Famiglia » dedicheremo un capitolo apposito. |
UN PO' DI STORIA
La prima volta che don Alberione esprime pubblicamente il suo progetto di dare inizio agli Istituti Aggregati lo fa sul « San Paolo », dell'aprile 1958. Scrive don Rosario Esposito: Pag.12 « Il primo articolo della serie dedicata a questo argomento apparve nell'aprile del 1958, l'ultimo nel novembre del medesimo anno. Nel « Fondo San Paolo » finora abbiamo reperito solamente il manoscritto dell'ultimo articolo, ma non c'è alcun dubbio che tutti sono stati scritti di pugno dal Primo Maestro... » 2. « SAN PAOLO », APRILE 1958 Da un'attenta lettura del « San Paolo » di aprile, traspaiono, con evidente chiarezza, le fonti alle quali don Alberione attinge per dar corpo al sua progetto di fondazione degli Istituti. Dopo aver sintetizzato in due righe i primi Undici numeri della costituzione apostolica « Provida Mater Ecclesia », specificando « il nome, il fine, la natura, il diritto » Pag.13 |
prosegue citando interamente l'articolo primo della « Legge peculiare degli Istituti secolari », contenuta nella « Provida Mater », che detta: « Le associazioni clericali o laicali i cui Membri per acquistare la perfezione cristiana e per esercitare pienamente l'apostolato, professano nel mondo i consigli evangelici, affinché possano convenientemente distinguersi dalle altre comuni associazioni dei fedeli si chiamano col loro nome proprio Istituti o Istituti Secolari e sono sottoposti alle norme di questa Costituzione Apostolica » 4 . « a) Associazioni, che come tali possono acquistare personalità giuridica; che deve venir riconosciuta e possedere leggi proprie; Pag.14 |
stati di perfezione e si possono chiamare religiosi in quanto alla sostanza e sotto l'aspetto teologico ed ascetico (non dal lato giuridico); In seguito, don Alberione descrive le caratteristiche, da lui denominate « caratteri », di questi Istituti, che sono: ________ |
non solo individualmente, ma collettivamente, in società appositamente fondate " »8; (cf PM art II ) 9. ________ |
- la possibilità offerta a molte persone di vivere la vita di perfezione e di apostolato altrimenti impossibile; « la Famiglia Paolina nel suo specifico fine con simile ausilio troverebbe molto potenziato il suo apostolato ed accresciuta la sua influenza utilizzando uno dei mezzi più moderni, efficaci, fruttuosi » 18. ________ |
Dopo aver elencate alcune norme per far parte di un Istituto secolare, parla dell'Istituto « San Gabriele Arcangelo », che apre « un nuovo cammino di luce e di amore per i giovani che vogliono collaborare nel modo più efficace all'avvento e alla diffusione del Regno di Dio nel Divin Maestro, Via, Verità e Vita »19. Duplice è il fine dell'Istituto: generale e speciale. « Il fine generale consiste nel professare, in mezzo al mondo, la totale consacrazione al Signore e la piena dedizione all'apostolato. _________ |
I mezzi per attuare quanto proposto « sono quelli più efficaci e più adatti in ciascun momento e in ciascun paese, compresi anche i più nuovi e i più arditi » 21. « A capo di tutto l'Istituto vi è un Superiore Generale, coadiuvato da quattro Consiglieri. A capo dei centri secondari vi è un Superiore locale coadiuvato da due Consiglieri. Tra il centro e la periferia, vi possono pure essere organismi intermedi governati da qualche superiore maggiore, ___________ |
sempre sotto la dipendenza e la vigilanza del Superiore Generale » 23. I membri professano i tre voti di povertà, castità ed obbedienza, mentre, pur essendo collegati spiritualmente con la Famiglia Paolina, non hanno vita in comune. « Vi è un discreto numero di figliuole che desidera consacrarsi al Signore in una vita di maggior perfezione e dedicarsi nello stesso tempo ad un apostolato per la salvezza delle anime. Ma non amano l'abito religioso; o hanno uffici in società che non conviene abbandonare; o salute non adatta ad una vita pienamente in comune, o vorrebbero un apostolato più moderno e corrispondente ai bisogni attuali; od una vita, ben diretta, ma di tanta libertà nell'iniziativa, così da esplicare le tendenze, e tutti i talenti propri, od a maggior agilità nell'intervenire alle necessità nuove, ________ |
pur sempre sotto la sicurezza di agire col merito dell'obbedienza... »24. I membri possono vivere in vita comune e non, purché questa sia opportunamente regolata da norme precise, che egli si premura di elencare. E prima di diventare membri dovranno percorrere le tappe previste dalla formazione: aspirantato, noviziato, professione temporanea e perpetua, non abbandonando tuttavia i loro « posti ed uffici » 26. |
« Occorre la vocazione per entrare negli Istituti secolari; cioè la chiama di Dio, poiché la Chiesa li considera e sono veramente in uno stato di perfezione evangelica ed ha loro dato un ordinamento proprio. Bisogna cioè che l'aspirante già osservi i comandamenti, e senta l'invito divino: "Se vuoi essere perfetto ", ecco i tre consigli evangelici. E' detto esplicitamente e con forza nel Motu proprio " Primo f eliciter " » 27. Ed i requisiti necessari « sono la volontà decisa di attendere alla santificazione ed all'apostolato nello spirito dell'Istituto e insieme le qualità fisiche, morali, intellettuali, psicologiche, sociali, ecc., necessarie per attendere agli uffici » 28. Parla quindi degli impedimenti e propone uno « schema d'incorporazione » 29, come egli stesso lo chiama. Infine dopo aver riferito alcune testimonianze, __________ |
« Si domanda: Vi è diversità tra Cooperatori Paolini e membri di questi Istituti Secolari? Segue la sua firma. « SAN PAOLO », MAGGIO 1958 Il « San Paolo » di maggio, che porta il titolo « Istituti secolari », ritorna sull'argomento già trattato nel mese precedente. Dopo aver citato brani della « Provida Mater » e del Primo feliciter », don Alberione descrive il fine specifico dei due Istituti Secolari »31. « II primo fine è sempre la santificazione, per tutti gli Istituti » 32, mentre « il secondo fine |
è vario e viene determinato nelle Costituzioni »33, Ed osserva: « Si noti che il secondo fine degli Istituti S.Gabriele Arcangelo e Maria SS. Annunziata è molto ampio; si può dire che vi è compreso ogni apostolato: dall'unione delle anime vittime all'azione politica del cristiano » 34. Ed enumera, a mo' di esempio, 17 forme di apostolato, citando anche « l'elenco delle rappresentanze al secondo Congresso dei Laici a Roma; si tratta di apostolati da svolgersi fuori di quello strettamente esercitato in Chiesa »35. Complessivamente ne elenca 61 36, concludendo che « ogni apostolato, possibile al laico, è compreso; nessuno è escluso » 37. __________ |
Alcuni pensieri di Pio XII su Maria, « Madre e Regina dell'apostolato », fanno da introduzione alle testimonianze di quanto pubblicato sul « San Paolo », aprile 1958: sono tutte e tre di approvazione. Infine viene pubblicato il testo delle preghiere a « San Gabriele Arcangelo » e « Maria SS. Annunziata » 38, che sono alquanto difformi da quelle apparse nelle ultime edizioni di «Le preghiere della Famiglia Paolina ».
Mentre i due precedenti « San Paolo », da noi esaminati, riguardano gli Istituti secolari ed i membri « laici », il « San Paolo » in questione tratta essenzialmente dei « sacerdoti secolari », che possono diventare membri di un Istituto secolare. ______ |
brano del « Primo feliciter » 39 di Pio XII, per passare, in seguito, alla classificazione degli Istituti secolari. « Questi Istituti Secolari sono divisi in tre schiere: a) quelli composti di Laici, consacrati a Dio nella povertà, castità obbedienza; b) quelli composti di Sacerdoti che ugualmente si consacrano al Signore nella stabile professione dei consigli evangelici per essere in mano ai Vescovi strumenti più efficaci nelle attività sacerdotali; Da quanto esposto, emerge un dato nuovo: un Istituto secolare composto esclusivamente da sacerdoti secolari. Ciò non era contemplato nel precedente ________ |
-- « scoprire e guidare le vocazioni agli Istituti Secolari, con l'assistenza, l'istruzione, la direzione spirituale appropriata; Chiarendo il concetto di perfezione, don Alberione elenca gli « stati di perfezione oggi riconosciuti dalla Chiesa; cioè tre: a) le religioni che comprendono Ordini e Congregazioni (con i tre voti pubblici e vita comune); b) le società con vita comune, ma senza voti; c) gli Istituti Secolari che sono senza vita comune, ma professano i consigli evangelici con ________ |
voti semipubblici, sociali, riconosciuti dalla Chiesa » 43. Tuttavia, egli dice « che se la perfezione consiste nella carità, l'appartenenza ad uno stato di perfezione è un mezzo, non un fine. Tutti sono chiamati alla perfezione personale, ma non tutti allo stato di perfezione » 44. E continua: « E' errore livellare un Istituto Secolare al grado di Pia Unione, come sarebbero i Cooperatori; come pure in via pratica un largo zelo per associazioni di Azione Cattolica ed insensibilità per le Congregazioni religiose e gli Istituti Secolari. E' errore pratico ritrarre le anime dall'entrare nella vita religiosa e negli Istituti Secolari considerando i loro membri come dei falliti. Altro errore prescrivere l'obbligo di entrare in un Istituto religioso o in un Istituto Secolare indistintamente a tutti coloro che hanno volontà seria di santificarsi » 45. Il motivo è semplice. « Per l'entrata negli Istituti Secolari è necessaria la vocazione. Si noti a questo proposito - egli aggiunge -, che l'entrata in uno stato di perfezione non è una questione di generosità, ma di vocazione divina » 46. Per questo, secondo _________ |
don Alberione, ogni sacerdote, sia esso secolare o regolare, riguardo alle vocazioni degli Istituti secolari « ha un triplice compito: promuovere illuminare le menti e corroborarle » 47. « il fine apostolico è la base di distinzione da essi » 48. Inoltre « gli Istituti Secolari non possono essere solo contemplativi, devono essere tutti attivi e rinanere nel mondo, conservando la secolarità che è la loro caratteristica » 49, richiamandosi in questo ai documenti del Magistero 50. ______ |
ad un Istituto, sottolinea un punto che gli è proprio: la santità. « Occorrono insieme retto giudizio e prudenza, non è tanto necessario il numero quanto la qualità dei membri; non tanto necessaria una determinazione minuta di tutti i singoli doveri, quanto la sete di perfezione dei membri; non un reclutamento di massa, ma le due condizioni assolutamente necessarie come fissate dal Papa, che gli aspiranti brucino di amor di Dio e traducano tutta la loro vita in apostolato » 51. Dunque, santità personale ed apostolato: ecco i cardini della secolarità consacrata, secondo don Alberione. « In caso di invalidità, di malattia o di vecchiaia l'Istituto Secolare deve provvedere _______ |
ai suoi membri e ciò lo può fare in due modi: Egli termina riportando alcuni dei consensi ricevuti, senza, tuttavia, citare la fonte. «SAN PAOLO », NOVEMBRE 1958 Da don Rosario Esposito abbiamo notizie riguardo al « San Paolo » in questione: « Nel Fondo San Paolo della Casa Generalizia c'è l'autografo di questo stelloncino. E' un foglietto ________ |
di cm 13x16 scritto sulle due facciate, senza data, perché fa corpo con l'originale dell'articolo su Papa Giovanni, che uscì nel medesimo numero del « San Paolo », e pertanto va fatto risalire alla medesima data: 4/11/1958 » 53. ______ |
MESE Di ESERCIZI SPIRITUALI Nella terza settimana degli Esercizi Spirituali, tenuti ad Ariccia nell'aprile 1960 nella casa « Divin Maestro », voluti appositamente da don Alberione ed ai quali hanno preso parie i paolini della prima ora, oltre i superiori della Congregazione, egli parla espressamente degli Istituti secolari nella « quinta istruzione » del terzo giorno della terza settimana 55. « Per gli Istituti Secolari nostri: il Superiore Generale della Pia Società San Paolo è pure Superiore Generale di ciascheduno degli Istituti Secolari. Il Superiore Provinciale della Pia Società San Paolo _______ |
è pure Superiore Provinciale degli Istituti Secolari. Il Superiore locale della Pia Società San Paolo è pure Superiore locale degli Istituti Secolari » 56. Perché ha cambiato la forma di governo, pur continuando a chiamare gli Istituti Paolini « secolari »? « apostolato - egli afferma - (che) viene esercitato nel mondo e con i mezzi del mondo, ossia valendosi delle professioni, attività e circostanze che l'ambiente fornisce, facendo pure uso dei mezzi tecnici moderni » .57 E continua: « I nostri tre Istituti partecipano delle finalità e svolgono nel mondo le attività (anche una sola di esse) della Famiglia Paolina. Questa si compone di cinque Congregazioni: Pia Società San Paolo, per l'apostolato della stampa, cinema, radio, televisione; Figlie di San Paolo, per gli stessi apostolati; Pie Discepole __________ |
del Divin Maestro, per l'adorazione, la liturgia, il servizio sacerdotale; Suore Pastorelle, per le opere parrocchiali; Istituto Regina Apostolortrm, per le vocazioni » 58. Ma non è ancora finita la sua spiegazione. Dopo aver sottolineato che i membri degli Istituti dovranno « cooperare con la Chiesa per dare al mondo Gesù Cristo Maestro, Via, Verità e Vita, con la diffusione della dottrina cattolica, della morale cristiana e dei mezzi di grazia e di elevazione spirituale e materiale; questo, secondo lo spirito della Pia Società San Paolo » 59, egli elenca le varie forme possibili di apostolato. Il quadro che emerge è abbastanza chiaro: gli Istituti dovranno esercitare un apostolato « paolino »,pur conservando la loro «secolarità», che, d'ora in avanti, rivela una trasformazione: la secolarità va intesa come « stato » nel mondo, nel secolo, e non come « forma » giuridica canonica. _______ |
Don Alberione parla, poi, dei tre Istituti Paolini: « Gesù Sacerdote »,« per il clero diocesano 60, spiegando l'osservanza dei voti e l'apostolato, che desume dallo « per giovani e uomini che vogliono attendere alla santificazione propri a in una vita stabile, organizzata giuridicamente e guidata da ubbidienza, ma senza entrare negli Istituti tradizionali, ossia senza abbandonare il loro ambiente di vita e di apostolato » 62. Come si può notare, egli non include più i sacerdoti secolari in questo Istituto, come invece aveva fatto nell'aprile 1958. Infine, dell'Istituto « Maria SS. Annunziata » viene enunciato soltanto il titolo. Don Alberione termina la sua istruzione ricordando le parole del Papa, che raccomanda di dare aiuto agli Istituti secolari 63. _______ |
Dopo aver letto un brano del « Genesi » ed alcuni articoli delle « Costituzioni della Pia Società San Paolo », egli commenta il passo biblico citato, mettendo in risalto il compito di Maria, nuova Eva, nell'opera della redenzione realizzata dal Figlio di Dio, Gesù Cristo. Arriva così a paragonare la vita terrena di Gesù, il quale volle accanto a sé la Madre, alla vita della Chiesa, la quale ha bisogno dell'opera di tutti i suoi figli, uomini e donne. Però « la donna - egli dice -, anche se consacrata a Dio, ha bisogno del Sacerdote; il Sacerdote deve servirsi in molti apostolati della donna, perché più propri di essa. Pag.37 |
regole dal Superiore Generale di essa. Hanno l'approvazione pontificia e definitiva... La preoccupazione, che traspare evidente dalle sue parole, è per l'« unità » della « Famiglia »: « L'unione di spirito. Questa è la parte sostanziale. La Famiglia Paolina ha una sua spiritualità: vivere integralmente il Vangelo; vivere nel Divin Maestro in quanto Egli è Via, Verità e Vita; viverlo come lo ha compreso il suo discepolo San Paolo. __________ |
(costituiti dagli Istituti collegati) siano diversi ed operanti variamente » 65. Come si vede, nella sua terminologia non appare più l'espressione « Istituti secolari », ma semplicemente « Istituto », seguita dal nome di ognuno di essi, quali ora li conosciamo. E vi introduce anche un concetto mai prima nominato: gli Istituti in questione « sono parti della Pia Società San Paolo; dipendono secondo le proprie regole dal Superiore Generale di essa. Hanno l'approvazione pontificia e definitiva » 66. Perché don Alberione ha cambiato il suo « progetto » originario? La spiegazione esiste: l'8 aprile la Santa Sede ha concesso il « Decreto » di approvazione degli Istituti Aggregati. _______________ |
L'APPROVAZIONE PONTIFICIA L'otto aprile 1960 la Santa Sede emetteva il « Decreto » di approvazione degli Istituti Aggregati. Questo, scritto in lingua latina e qui riportato, è firmato dal Cardinale Valerio Valeri, prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi e da P. Philippe, segretario. « Cum in perlaudabili preli apostolatu, Pia Societas a Sancto Paulo Apostolo, quae anno 1914 in civitate Albae Pompeiensis ortum habuit, f ere ab initio operis fidelium laicorum necessitatem persenserit, Supremus Moderator ac Fundator praedictae Societatis piam fidelium associationem ad talem finem consequendum erigendam curavit. Haec autem associatio vulgo dicta « Unione Cooperatori Apostolato Stampa » paucis annis floruit ac crevit ita ut nunc temporis numerum circiter 150.000 membrorurn attigerit. Pag.40 |
sed in Associationem specificam et peculiarem in qua vitam perfectionis evangelicae ad normam Costitutionis Apostolicae « Provida Mater » amplecti possent. His precibus obsecundans, Moderator Generalis Piae Societatis a Sancto Paulo Apostolo peculiarerm Associationem paulinam de facto constituere sibi curae fuit pro Sacerdotibus, pro viris et pro mulieribus; quae quidem Associatio, in tribus sectionibus divisa et sine forma corporis organici, Piae Societati a Sancto Paulo Apostolo, ad norman canonum 497 § 2 et 686§ 3 propria est atque unita et, iuxta notam ab Eminentissimo Domino Cardinali Protectore redactam, membra circiter 2.500 numerat. Cuna idem Supremus Moderator nunc juridicam illius Associationis condicionem, ad normam legis et praxis, determinare velit, tum ipsius Associationis tum hujus statutorum approbationem petivit. Pag.41 |
Paulo Apostolo Protectoris, praesentis Decreti tenore Associationem illam cum tribus suis sectionibus tanquam operam propriana praedictae Societatis laudat et constituit juxta preces illiusque Statuta, lingua italica redacta, quorum in Archivo hujus Sacri Dicasterii servatur exemplar, ad decennium approbat. __________ |
Era l'accoglienza della domanda che don Alberione aveva inoltrato alla Sacra Congregazione dei Religiosi 2. ____________ Pag.43 |
Apostolato Stampa », avente come fine l'aiuto alla P.S.S.P. nel suo apostolato. ________ |
- La Sacra Congregazione per i Religiosi, dopo un attento esame, vista la necessità di tale apostolato, e dopo il parere favorevole del Cardinale protettore della P.S.S.P., il cardinale Arcadio-Maria Larraona, loda ed erige la suddetta « Associazione ». 4 Lo Statuto, unico per tutti e tre gli Istituti, approvato I'8 aprile 1960, durò fino al 22 giugno 1977, giorno in cui ne venne approvato uno nuovo, estratto dal precedente, per la durata di dieci anni. La sua validità, in attesa dell'approvazione di un nuovo Statuto conforme alle norme del Codice di Diritto Canonico, promulgato da Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1983, fu prolungata dalla Santa Sede per altri due anni. |
- esercitano un apostolato proprio; ____________ |
LA CONSACRAZIONE « II Concilio Vaticano II si occupa della vita consacrata in una prospettiva che non è semplicemente disciplinare, bensì che tocca la stessa ecclesiologia. La novità di tutto ciò consiste essenzialmente nel fatto che è la dimensione teologica della vita consacrata ad essere considerata... Certamente il Concilio con la sua rinnovata attenzione ai doni e ai carismi, nonché con il suo energico richiamo ad un ritorno alle fonti, innesca per gli Istituti di vita consacrata un processo di grande rinnovamento che rappresenta un punto di partenza piuttosto che di arrivo » 1. ___________ |
« LUMEN GENTIUM » Dopo aver presentato, al capitolo quinto della « Lumen gentium », l'« universale vocazione alla santità nella Chiesa » 2, il Concilio tratta dei « religiosi »3, dedicando la sua attenzione a quattro punti specifici: _________ 2 Cf Lumen Gentium, (LG), V. |
« fanno dei consigli evangelici la loro scelta totale di vita » 9. « Con i voti o con altri sacri legami, secondo il loro modo proprio assimilati ai voti con i quali il fedele si obbliga all'osservanza dei tre predetti consigli evangelici, egli si dona totalmente a Dio sommamente amato, così da essere con nuovo e speciale titolo destinato al servizio e all'onore di Dio. Col battesimo è morto al peccato e consacrato a Dio; ma per potere raccogliere un frutto più copioso della grazia battesimale, con la professione dei consigli evangelici nella chiesa intende liberarsi dagli impedimenti, che potrebbero _________ |
ritardarlo nel fervore della carità e nella perfezione del culto divino, e si consacra più intimamente al servizio di Dio. Questa consacrazione sarà tanto più perfetta, quanto più solidi e stabili sono i vincoli, con i quali è rappresentato Cristo indissolubilmente unito alla chiesa sua sposa ». Da ciò emerge chiaramente che la « consacrazione » ha come autore Dio,che «consacra » il battezzato, con la sua grazia, al suo servizio 11. Dunque, la consacrazione che avviene nei membri degli Istituti Aggregati è una vera azione di Dio. La Chiesa accetta il dono che essi fanno di sé « a Dio sommamente amato » 12, vivendo con « nuovo e speciale titolo »13 la loro consacrazione battesimale. _________ |
dei consigli evangelici 16 ed il riconoscimento della Chiesa 17. «... da entrambe le parti alcuni fedeli sono chiamati da Dio a godere di questo speciale dono nella vita della Chiesa e ad aiutare ciascuno a suo modo, la missione salvifica di essa » 18. Ed ancora: « Ognuno poi, che è chiamato alla professione dei consigli evangelici, ponga ogni cura nel perseverare e maggiormente eccellere nella vocazione a cui Dio _________ |
« Questa pratica dei consigli, abbracciata da molti cristiani per impulso dello Spirito Santo..., porta e deve portare nel mondo una testimonianza e un esempio splendidi della sua santità » Perciò, si può giustamente dire che la pratica dei consigli evangelici, quale si ha negli Istituti Aggregati, non è frutto di una certa buona volontà, come comunemente si suol dire, ma è un dono con cui lo Spirito, attraverso questi Istituti, vuol ornare la sua Chiesa 21, che ne diventa la proprietaria e la fedele custode, stabilendo nel contempo norme giuridiche appropriate 22. I CONSIGLI EVANGELICI Quando la « Lumen gentium » parla dei « consigli evangelici », pur accennando « a molteplici consigli » 23, si riferisce solitamente ai tre tradizionali: povertà, castità ed obbedienza, definendoli « un dono divino, che la chiesa _______ |
ha ricevuto dal suo Signore e che la sua grazia sempre conserva » 24. La professione di essi consacra più intimamente al servizio di Dio, esprimendo meglio la « Tra essi eccelle questo prezioso dono della grazia divina, dato dal Padre ad alcuni (cf. Mt. 19,11; 1 Cor. 7,7) di votarsi a Dio solo più facilmente e con un cuore senza divisioni (cf. 1 Cor. 7,32-34) nella verginità e nel celibato » 27. _________ |
Dunque, non è tanto una rinuncia, quanto una accoglienza del dono fatto dal Padre ad alcuni perché esprimano già da ora la sovranità di Cristo 23. IL RICONOSCIMENTO DELLA CHIESA La « Lumen gentium », al numero 39, afferma che la pratica dei consigli evangelici può essere « pubblica » o « privata » 30. La costituzione conciliare dichiara che il riconoscimento giuridico della Chiesa è un elemento richiesto, ___________ 28 Cf LG 42. |
perché i consigli evangelici siano pubblici e perché si possa parlare di vita consacrata. Più avanti, la costituzione dice: « L'autorità della Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, si è data cura di interpretarli, di regolarne la pratica e anche di stabilire, a partire da essi, forme stabili La Chiesa, dunque, non crea la vita consacrata, ma l'accoglie, la custodisce e vigila affinché le sue leggi siano fedeli allo Spirito che l'ha suscitata 32. _________ |
« PERFECTAE CARITATIS » L'altro documento che il Concilio Vaticano II dedica alla vita consacrata è il « Decreto sul rinnovamento della vita religiosa », cioè il _______ |
La caratteristica essenziale per i « religiosi », nel senso sopra accennato, è: __________ |
Anche per il « Perfectae caritatis », perché ci sia vita consacrata occorrono: la vocazione divina 40, la professione dei consigli evangelici 41 ed il riconoscimento della Chiesa 42. |
Quando la persona, pur rimanendo nel mondo, risponde alla chiamata di Dio, dice Paolo VI, « allora la consacrazione battesimale si fa cosciente, si esprime in consacrazione morale, voluta, allargata ai consigli evangelici, tesa alla perfezione cristiana; e questa è la prima decisione, quella capitale, quella che qualificherà la vita » 44. Per questo, quando una persona vive totalmente la sua consacrazione, esprime con chiarezza il suo amore a Cristo ed alla Chiesa, e diviene mezzo __________ |
ma anche l'appello, la missione e il momento di grazia, di comunione con Cristo, nel quale si costruisce e si sviluppa la vostra spiritualità » 45 ______________ |
LA NATURA GIURIDICA Il «Decreto» pontificio di approvazione degli Istituti Aggregati dell'8 aprile 1960, riguardo alla loro natura giuridica, così si esprime: « Haec Sacra Congregatio Negotiis Sodalium Religiosorum praeposita... praesentis Decreti tenore Associationem illam cum tribus suis sectionibus tanquam Analizziamo brevemente cosa comportano le parole del « Decreto ». Naturalmente, trattandosi di questioni giuridiche, seguiremo il __________ |
a Dio delle realtà create; e la diversità delle categorie di persone che partecipano, nella Chiesa, alla realizzazione del fine: i laici con l'attività secolare; i chierici con il sacro ministero; i consacrati con la professione dei consigli evangelici, testimoniando così che il mondo non può essere cambiato ed offerto a Dio senza lo spirito delle beatitudini 3. ___________ |
Il « Codice di diritto canonico » mantiene questa « diversità » nell'« unità ». Il canone 208 recita: « Fra tutti i fedeli, in forza della loro rigenerazione in Cristo, sussiste una vera uguaglianza nella dignità e nell'agire, e per tale uguaglianza tutti cooperano all'edificazione del Corpo di Cristo, secondo la condizione e i compiti propri di ciascuno ». Per cui « alle diverse condizioni giuridiche sancite e ordinate nella chiesa corrispondono diverse vocazioni da parte di Dio e quindi diversi doni dello Spirito, diversi carismi, per diverse funzioni e ministeri nella chiesa » 4. Questa realtà teologale affonda le sue radici nel battesimo. « Mediante il battesimo l'uomo è incorporato alla Chiesa di Cristo e in essa _______ |
è costituito persona, con i doveri ed i diritti che ai cristiani, tenuta presente la loro condizione, sono propri, in quanto sono nella comunione ecclesiastica e purché non si frapponga una sanzione legittimamente inflitta ». Se, quindi, nella Chiesa esiste la comunione dei suoi membri per il dono del battesimo, tuttavia, come sopra abbiamo detto, questa comunione gerarchica può essere realizzata soltanto per l'azione di coloro che nella Chiesa hanno ricevuto il ministero apostolico. Il canone 204 § 2 lo afferma chiaramente: « Questa Chiesa, costituita ed ordinata nel mondo come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietra e dai Vescovi in comunione «§ 1. Per istituzione divina vi sono nella Chiesa tra i fedeli i ministri sacri, che nel diritto sono chiamati anche chierici; gli altri fedeli poi sono chiamati anche laici. |
§ 2. Dagli uni e dagli altri provengono fedeli i quali, con la professione dei consigli evangelici mediante voti o altri vincoli sacri, riconosciuti e sanciti dalla Chiesa, sono consacrati in modo speciale a Dio e danno incremento alla missione salvifica della Chiesa; il loro stato, quantunque non riguardi la struttura gerarchica della Chiesa, appartiene tuttavia alla sua vita e alla stia santità ». « negli istituti di vita consacrata, eretti canonicamente dalla competente autorità della Chiesa, una tale forma di vita viene liberamente assunta dai ________ |
fedeli che mediante i voti, o altri vincoli sacri a seconda delle leggi proprie degli istituti, professano di volere osservare i consigli evangelici di castità, di povertà e di obbedienza e per mezzo della carità, alla quale i consigli stessi conducono, si congiungono in modo speciale alla Chiesa e al suo mistero » 8. « La consacrazione mediante la professione dei consigli evangelici... radicalizza la consacrazione sia battesimale sia ministeriale » 9. « L'intendimento e i progetti dei fondatori, sanciti dalla competente autorità _______ |
della Chiesa, relativamente alla natura, al fine, allo spirito e all'indole dell'istituto, così come le sane tradizioni, cose che costituiscono il patrimonio dell'istituto, devono essere da tutti fedelmente custoditi »12 -. Ed ancora, perché nessuno pensi di modificare quanto stabilito dal Fondatore, il « Codice » recita: « E' riconosciuta ai singoli istituti una giusta autonomia di vita, specialmente di governo, mediante la quale abbiano nella Chiesa una propria disciplina e possano conservare integro il patrimonio, di cui al can. 578 » 13. L'autonomia di governo degli Istituti, di cui parla il « Codice », non va confusa con l'arbitrio dell'autorità in essi esercitata 14, né questa può imporre un cammino che non sia quello stabilito dal Fondatore; essa, al contrario deve cercare di custodire e mantenere integro il patrimonio dell'Istituto, perché questo _________ |
possa operare per il bene di tutto il popolo di Dio. ________ |
propria alla Società San Paolo e alla Famiglia Paolina 18; - lo spirito degli Istituti è quello della Famiglia Paolina, cioè è la sua spiritualità 19; |
nella persona dei superiori, a predisporre tutti i mezzi perché la persona possa adempiere gli obblighi che si assume, cioè tutelando la natura, l'indole, il fine e lo spirito dell'istituto stesso » 21 |
Anche l'autorità che il Superiore Generale esercita su ogni Istituto Aggregato avviene tramite un sacerdote della Società San Paolo in quanto, essendo questa una « congregazione clericale » 23, in essa il servizio di governo viene svolto da coloro che, per divina vocazione, hanno ricevuto l'ordine sacro 24. « Secondo le disposizioni divine, il governo di un Istituto clericale come il nostro appartiene al Sacerdote, che per il suo ministero ha il regimen animarum. Non siamo un Istituto di soli laici. All'obbiezione ________ |
che vi sono esempi di Istituti in cui sono associati Sacerdoti e laici... non rispondo; le cose che si dovrebbero dire qui non posso esporle » 25. Tutto ciò si riflette sia sulla professione dei consigli evangelici e sia sulla « qualità » dell'apostolato degli Istituti Aggregati. E' impensabile, quindi, un Istituto aggregato « autonomo », poiché, se ciò fosse, non corrisponderebbe più al primitivo disegno del Fondatore e perderebbe anche quella qualità peculiare che lo lega « organicamente » all'azione apostolica della Società San Paolo, facendolo partecipe della sua azione evangelizzatrice in nome e per mandato della Chiesa 26. ________ |
LA MISSIONE « Posti con la professione dei consigli evangelici nelle prime linee dell'impegno apostolico della Chiesa, abbiamo ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti gli uomini (cf GS 1) e siamo impegnati a portare l'annuncio del Vangelo (cf AG 1) e il dono dei beni della grazia a tutti coloro che sozzo chiamati a di-ventare il tempio dello Spirito di Dio (cf LG 17) »1, così scrivevano i fratelli paolini del Capitolo speciale 1969-1971. Ed ancora: « La missione di predicare questo messaggio della salvezza compete alla Congregazione come tale, e le viene affidata in virtù del carattere battesimale e cresimale dei suoi membri, della loro consacrazione religiosa, e inoltre, in virtù del carattere dell'ordine sacro che parte di essi |
ricevono, appartenendo in tal modo alla gerarchia di istituzione divina (DS 1776, 1768) » 2 . Anche le « Costituzioni e Direttorio della Società San Paolo », approvate dalla Santa Sede il 4 aprile 1984 3, ribadiscono l'importanza del dono che il Signore ha voluto fare alla Chiesa tramite la « novità » ' espressa dalla Congregazione. Nell'articolo 2 delle « Costituzioni » è scritto: « La Società San Paolo è una congregazione religiosa clericale di vita apostolica. Essa ha come fine la perfezione della carità nei suoi membri, conseguita mediante lo spirito e la pratica dei voti di castità, povertà e obbedienza e fedeltà al Papa, nella vita comune, a norma delle presenti costituzioni, e la evangelizzazione degli uomini mediante l'apostolato con gli strumenti della comunicazione sociale »5. __________________ |
Poiché è la Chiesa che ha confermato con la sua autorità l'autenticità del carisma fondazionale di don Alberione, essa approva pure la missione che la Congregazione deve svolgere nel mondo a suo nome. « Il nostro apostolato è un'azione salvifica che si rivolge a tutti gli uomini... » 6, perché « la missione ci è stata affidata dalla Chiesa e la dobbiamo realizzare in suo nome. E' la Chiesa e solo essa che ci trasmette, con garanzia di autenticità e genuinità, la " multiforme sapienza di Dio " che siamo chiamati a diffondere »7. E' l'attualizzazione legislativa di quanto il Fondatore diceva: « Per vivere la vocazione, bisogna che vi inseriate nella Chiesa e, attraverso la Chiesa, in Gesù Cristo. Allora la vocazione diventa nobile »8. ________ |
Anche la missione degli Istituti Aggregati è inserita nella Chiesa, dal momento che essa li ha approvati definitivamente. « Ora questi nostri tre Istituti: Mariti SS. Annunziata, San Gabriele Arcangelo, Gesù Sacerdote, hanno l'approvazione esplicita, cbiara, diretta della Chiesa? - si domanda don Alberione. E risponde egli stesso: - Sì. Hanno l'approvazione della Chiesa, e coloro che emettono la professione sono veri membri religiosi, pur vivendo nel mondo, portando il loro abito secolare e facendo quell'apostolato che dalle circostanze di luogo e di tempo è richiesto, tanto più poi se è un apostolato della Famiglia Paolina. Così che i membri degli Istituti sono veri religiosi, approvati dalla Santa Sede. E' il massimo »9. Per inciso, va detto che il termine « religioso » qui è da intendersi per « consacrato ». Per il Fondatore ha grande valore il riconoscimento della Chiesa, poiché qualifica la consacrazione e l'apostolato dei membri degli ________ |
Istituti. Mentre con l'aggregazione la Chiesa permette ad essi di entrare a far « parte » della Società San Paolo, pur non vivendo in comunità, approvando il loro « 1) usando tutti i mezzi più efficaci, in primo luogo la preghiera, il sacrificio, il buon esempio; 2) coloro che ne hanno le doti e le possibilità, non ricusino di occupare incarichi d'importanza e responsabilità, allo scopo di potersene servire con fini apostolici »11. Dunque, mentre da una parte i membri degli Istituti partecipano, « a titolo particolare », della missione evangelizzatrice della Società San Paolo, congregazione ________ |
viene ad aprirsi a « spazi apostolici » nuovi, altrimenti preclusi, in forza della « secolarità » 14 dei membri degli Istituti Aggregati. « La Famiglia Paolina ha un raggio motto ampio; è come una iniziativa universale. A tutti è riuscita a far del bene e vi sono i mezzi per arrivare a far del bene un po' dappertutto... La Famiglia Paolina ammette tutte le attività pastorali, tutte le loda, le incoraggia, le sostiene. Da qualunque parte si possa far del bene, tutte le iniziative che hanno l'approvazione della Chiesa e che servono per la salvezza delle anime, tutto ciò che è buono, niente è escluso... Purché salviamo le anime, ovunque si vada e qualsiasi sia l'iniziativa, è sempre nel nostro spirito. Per questa universalità, bisogna considerare Gesù Cristo Via, Verità e Vita: c'è tutto il Vangelo. Poi il Vangelo come ce lo spiega e ce lo porta alla pratica San Paolo » 15. ________ |
Sarebbe, quindi, un errore notevole considerare i membri degli Istituti Aggregati solo dei « potenziali cooperatori » per le iniziative apostoliche della Società San Paolo, anche se questa cooperazione non può essere esclusa « a priori ». Il « carisma » apostolico degli Istituti va ben oltre il fatto contingente dell'attività immediata: é « a proprio diritto » una nuova possibilità di bene, donata alla Famiglia Paolina dal Maestro Divino, per estendere il suo servizio nella Chiesa 16. ________ |
i membri che vivono nella « secolarità » senza mutare, cioè, il « loro stato di vita »20 mentre per i « religiosi » ciò non avviene 21. E' una forma diversa di apostolato, che né va confusa con quella svolta dai religiosi, né va interpretata in forma riduttiva, essendo stata, invece, riconosciuta dalla Chiesa. ________ |
del mondo, soprattutto operando all'interno di esso » 25. « Vi fu un tempo, in cui egli ebbe, nelle adorazioni, una luce più chiara su una grande ricchezza che il Signore voleva concedere alla Società San Paolo: ________ |
« Il Vangelo unisce tutti; vissuto integralmente significa spiritualità cristiana; che è l'unica, la vera, la necessaria spiritualità per tutti. Ma c'è ancora un'altra realtà da sottolineare: l'apertura dell'apostolato degli Istituti Ag-gregati a quelli specifici delle Congregazioni Paoline. A prima vista ciò potrebbe apparire quanto meno una forzatura, se non fosse stato codificato nello « Statuto » degli Istituti 28, e se don Alberione stesso non ne avesse direttamente parlato. « Per tradurre la vita in apostolato, dedicarsi a quella forma che è possibile. Gli apostolati che sono più consigliati e voluti sono quelli enumerati nello Statuto. ________ |
bene che voi stesse quando avrete emesso i voti apparterrete alla Famiglia Paolina, in un grado diverso, in quanto non c'è abito e vita comune in senso stretto, ma sarete veramente membri della Famiglia Paolina » 29. E prosegue: « Quali sono gli apostolati? Per esempio, la collaborazione alla redazione o alla stampa in generale, o all'apostolato delle vocazioni. gli apostolati che riguardano la Liturgia, le opere parrocchiali, le opere benefiche, eccetera. Tutti gli apostolati, particolarmente quelli propri della Pia Società San Paolo » 30. Lo stesso concetto egli lo esprime alle Suore Pie Discepole del Divin Maestro, durante la meditazione del corso straordinario di Esercizi Spirituali « Oh, la necessità delle vocazioni. Vocazioni al sacerdozio diocesano, vocazioni al sacerdozio religioso, vocazioni alla vita religiosa laica, alla vita religiosa della suora. ________ |
E quindi l'aggiunta delle Annunziatine e l'aggiunta dei sacerdoti diocesani, poiché non possono vivere tutti in convento, vita religiosa, ma bisogna andare al popolo: " Andate e predicate...". La Famiglia Paolina rispecchia la Chiesa nelle sue membra, nelle sue attività, nel suo apostolato, nella sua missione. Unica origine: Gesù Cristo, Maestro, il quale noi non consideriamo solamente in una parte..., ma abbiamo da prendere Pag.84 |
tutto lo spirito, la vita di Gesù Cristo e, per considerarla bene: il Maestro, Via, Verità e Vita. Le parole del Fondatore evidenziano, senza possibilità di dubbio, il carisma apostolico degli Istituti Aggregati, i quali si modellano sulla collaborazione richiesta da San Paolo ai cristiani, nati alla vita di Dio per la sua predicazione del Vangelo 32. « La fecondità ha il suo pegno di successo anche da questo punto... Dove c'è ________ |
Dio vi è la benedizione di Dio; e Dio è amore. Dove " due o tre persone sono riunite nel nome di Gesù Cristo, Egli è in mezzo a loro ". Allora che cosa non farà dov'è riunita nella carità di Cristo una comunità e soprattutto un'intera Congregazione?... Se vi è in un istituto il fervore e lo spirito di famiglia, altri si sentiranno inclinati e desiderosi di unirsi, entrare, e troveranno in esso felicità e i mezzi per santificarsi e santificare altri » 33. Questo sarà il coronamento di ogni apostolato. ________ |
L'ISTITUTO « SANTA FAMIGLIA » « In un momento storico nel quale la famiglia è oggetto di numerose forze che cercano di distruggerla o comunque di deformarla, la Chiesa, consapevole che il bene della società di se stessa è profondamente legato al bene della famiglia, sente in modo più vivo e stringente la sua missione di proclamare a tutti il disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia, assicurandone la piena vitalità e promozione umana e cristiana, e contribuendo così al rinnovamento della società e dello stesso Popolo di Dio » 1. ________ |
vissuta nella consacrazione, e realizzata nell'istituto « Santa Famiglia » 2. ________ |
le nuove famiglie, ed a formarli alla vita familiare, sociale ed apostolica » 3. ________ |
« 13. - Possono pure essere iscritti all'Associazione, come membri di seconda categoria, quelle persone che sono legate da vincolo matrimoniale, ma che anelano Con questi due articoli, in apparenza senza pretese, don Alberione introduceva nella Chiesa |
la realtà della « consacrazione » anche per le persone sposate, superando il concetto che questa fosse un privilegio riservato unicamente ai « religiosi ». ________ |
don Alberione, che informerà l'allora Superiore Generale, don Damaso Zanoni, del desiderio di alcune coppie di voler far parte dell'Istituto « Santa Famiglia ». Così, mentre don Alberione, la sera del 26 novembre 1971, chiudeva gli occhi alla realtà di questo mondo, offrendo la sua vita per la Famiglia Paolina, il Signore gli concedeva il premio per il suo progetto di bene: la professione dei consigli evangelici vissuti anche da persone legate dal vincolo matrimoniale. ________ 9 Cf Famiglia Cristiana, 2 agosto 1964; Vita Pastorale, gennaio 1967. |
Solo undici anni dopo, e precisamente il 19 aprile 1982, il Superiore Generale, don Renato Perino, chiese alla Santa Sede l'approvazione dello « Statuto » per l'Istituto « Santa Famiglia », che venne concessa il 19 giugno dello stesso anno, per la durata di dieci anni 11; ________ Ora siete una realtà; piccola, sconosciuta, ma santamente vitale, come i germi dei grandi alberi che nascono a primavera. |
Dalla lettura del « Decreto » di approvazione rileviamo che: |
specificando meglio la natura, il fine, lo spirito e l'indole dell'Istituto stesso. Un'analisi attenta dello « Statuto » rivela che: -- la natura dell'Istituto « Santa Famiglia » è l'aggregazione, essendo stato costituito come « opera propria » della Pia Società San Paolo ed avendo gli stessi Superiori Maggiori 13; |
studio più approfondito, data la complessità dei problemi che questa forma di vita può suscitare. « La verginità ed il celibato per il Regno di Dio non solo non contraddicono alla dignità del matrimonio, ma la presuppongono e la confermano. Il matrimonio e la verginità sono i due modi di esprimere e di vivere l'unico Mistero dell'Alleanza di Dio con il suo popolo. Quando non si ha stima del matrimonio, non può esistere neppure la verginità consacrata; quando la sessualità umana non è ritenuta _______ |
un grande valore donato dal Creatore, perde significato il rinunciarvi per il Regno dei Cieli »18. E' nella famiglia, nata dal sacramento, che la Chiesa « trova » la sua culla e il luogo nel quale essa può attuare il proprio inserimento nelle generazioni umane, e queste, reciprocamente, nella Chiesa » 19. « creare un clima favorevole all'educazione della castità, cioè al trionfo della _______ |
sana libertà sulla licenza, mediante il rispetto dell'ordine morale » 22, divenendo essi stessi gli apostoli insostituibili della famiglia. Egli scriveva: « Tra i frutti che maturano da un generoso sforzo di fedeltà alla legge divina, uno dei più preziosi è che i coniugi stessi non di rado provano il desiderio di comunicare ad altri la loro esperienza. Viene così a inserirsi nel vasto quadro della vocazione dei laici una nuova e notevolissima forma dell'apostolato del simile da parte del simile: sono gli sposi stessi che si fanno apostoli e guide di altri sposi. Questa è senz'altro tra tante forme di apostolato una di quelle che oggi appaiono più opportune » 23. Ed ancora i membri dell'Istituto, vivendo le indicazioni dello « Statuto », realizzano quanto i Padri del « Sinodo del 1980 » raccomandavano alle famiglie cristiane: _______ |
« E' vostro compito trasmettere i fondamentali valori umani e cristiani ed educare gli uomini alla capacità di accogliere nella loro esistenza valori anche nuovi. Quanto più la famiglia diventa cristiana, tanto più diventa umana... Appare evidente che l'Istituto « Santa Famiglia », dato dallo Spirito alla Chiesa, tramite l'opera fedele di don Alberione, è veramente _______ |
una benedizione del Signore alla nostra società e alla Famiglia Paolina, perché « le case che si modellano su quella di Nazaret diventano le case della pace » 25. _______ |
CONCLUSIONE A conclusione della presente relazione non posso che unire, a quella del Fondatore, la mia preghiera alla Vergine, Regina degli Apostoli. Dal Signore ella ottenga a tutti noi di custodire il « dono-» degli Istituti Aggregati, offerto dallo Spirito alla Famiglia Paolina, per l'utilità di tutta la Chiesa. « O Vergine, Regina Apostolorum,... Il nostro impegno, allora, sarà stato veramente efficace. ________ |
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