Annunziatine con don Alberione e Don Amorth
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Mi sento emozionato a rivolgermi a voi, Annunziatine, a cui anche in questi anni ho pensato e per cui ho pregato ogni giorno, benché non ci siano più stati incontri, se non per visite occasionali.
Ricordo bene quel giorno del 1959, quando il Primo Maestro mi affidò i tre Istituti: Maria Santissima Annunziata, San Gabriele Arcangelo, Gesù Sacerdote. Dei primi due c’era appena un seme iniziale; per l’Istituto Gesù Sacerdote dovevo partire da zero. C’era proprio da rimboccarsi le maniche. Ma l’aiuto del Signore fu davvero straordinario, specie in quei primi mesi. Mi trovai così carico di lavoro che, dopo qualche anno, pregai il Primo Maestro di togliermi l’Istituto Gesù Sacerdote, e di affidarlo a don Lamera. Ma anche questo non bastò. Dopo alcuni anni ottenni dal Primo Maestro che affidasse l’Istituto S. Gabriele Arcangelo a don Lino Brazzo. E così fui totalmente a disposizione delle Annunziatine.
Vi ho dedicato 17 anni. Può sembrare poco tempo di fronte al 50°. Ma sono stati gli anni della crescita fiorente e dell’organizzazione richiesta dallo sviluppo. Ricordo il primo passo, quando si decise di formare i gruppi, con una Delegata per ogni gruppo. Seguirono poi annualmente, a Tor S. Lorenzo, i convegni generali delle Delegate. E ricordo quando si decise di dividere l’Italia in zone quasi regionali; e si svolsero così, una volta all’anno, anche i ritiri regionali. Subito poi, per aiutare ciascun membro ad essere fedele alle varie pratiche di pietà, si distribuirono i libretti delle “crocette”, che ognuna inviava a me ogni mese. Arrivai a scrivere oltre 600 lettere al mese per rispondere a tutta la posta.
Intanto si moltiplicarono anche i corsi annuali di Esercizi Spirituali, che ci hanno visti ospitati in varie case nelle varie zone d’Italia, e che terminavano con la serata d’allegria.
E non posso dimenticare il grande aiuto che mi diede la compianta suor Felicina Luci, sempre presente e mia fedelissima collaboratrice.
Questi sono stati gli inizi. Poi non sono mancati i periodi di crisi e di crescita; soprattutto di crescita, dal momento che sono venute a far parte dell’Istituto tante “facce nuove” rispetto a quelle che già conoscevo. Vi benedico di cuore e vi raccomando: avanti con fiducia nel Signore, nella Madonna, e nel beato Alberione, che vi ha veramente amato con cuore di padre.
Con affetto.
Don Gabriele Amorth | Voce | |